Capitale: Il Cairo
Superficie: totale 1.001.450 km², terra 995.450 km², acque interne 6.000 km²
Popolazione: 107.876.464 ab.
Lingua: arabo (ufficiale) inglese e francese
Religione: Musulmana al 99%
Governo: Repubblica
Indipendenza: 28 Febbraio 1922 dalla Gran Bretagna
Moneta: Sterlina Egiziana
Fuso Orario: +1 con ora solare in Italia, 0 con ora legale
Prefisso Telefonico: 0020
GEOGRAFIA
Questo grande paese si trova in Africa del nord e, per mezzo del promontorio del Sinai, anche nel continente asiatico. Confina a ovest con la Libia, a sud con il Sudan, ad est con Israele e la Giordania ed è bagnato a oriente dal Mar Rosso e a nord del Mar Mediterraneo.
La geografia egiziana è influenzata da due elementi: il deserto e il Nilo. Il grande fiume separa il deserto occidentale (o libico) con quello orientale (o arabico), quest’ultimo lambito dal Mar Rosso. L’unica parte montuosa è quella corrispondente al Sinai, che comprende la montagna più alta: il Jebel Latrina di 2.637 metri; mentre il resto del paese si presenta quasi totalmente piatto e desertico con poche formazioni collinari. L’idrografia si caratterizza per i 1.550 km del Nilo e per il Lago Nasser, nato in seguito alla costruzione della grande diga di Aswan.
CLIMA
Il Clima del Cairo è generalmente temperato e il caldo abbastanza sopportabile, con variazioni stagionali sensibili tra estate e inverno. Sul Mar Rosso il clima è tendenzialmente secco con temperature massime estive di circa 35-40°C e minime di 22-28°C; in inverno (novembre-febbraio) le temperature scendono da massime di 26-28°C a minime di 12-14°C. Nel deserto l’escursione termica è molto forte, soprattutto nei mesi invernali, con minime anche poco di sopra lo zero.
POPOLAZIONE
La popolazione egiziana è distribuita in modo assolutamente difforme sul territorio. La quasi totalità vive tra la valle e il delta del Nilo; da sola Il Cairo accoglie circa 20 milioni di persone, e la seconda città del paese, Alessandria, si attesta sui 5 milioni. Predominano le etnie nordafricane, in particolare egiziani, beduini e berberi; mentre l’1% è di origine non africana (greci, italiani, francesi e armeni). La lingua ufficiale è l’arabo, ma vengono usate anche lingue locali come il nubiano e l’oromo. L’inglese è usato comunemente essendo la lingua ufficiale dell’epoca coloniale. Oltre il 90% della popolazione pratica la religione islamica, il resto si divide tra cristiani copti e seguaci di altre religioni.
ECONOMIA
L’inflazione in questo paese è piuttosto alta (circa il 4,5%) anche se il tasso annuale di crescita si attesta sul 2,8%. Tra i settori portanti dell’economia c’è l’industria, petrolifera, tessile ed edilizia; ma anche l’agricoltura, particolarmente fiorente per merito del Nilo e per i positivi risultati di investimenti atti a combattere la desertificazione. I prodotti alimentari principali sono cereali, cotone, frumento, legumi, frutta, riso e verdura. Le rinomate località balneari del Mar Rosso e il ricco patrimonio storico-archeologico hanno reso il turismo un altro settore rilevante per l’Egitto.
ARTE E CULTURA
Nei night club, nei locali appositi, perfino in hotel e ristoranti, la danza orientale, specie nella sua variante “baladi” e “saidi”, allieta i momenti di relax e divertimento degli egiziani. Quella che in Occidente è nota come danza del ventre è un vero capisaldo degli usi e costumi dell’Egitto: celebrata dalla cinematografia nazionale, e in alcuni casi hollywoodiana, viene praticata anche dagli uomini (in questo caso prende il nome di “tahtib”).
GASTRONOMIA
Essendo strettamente legata alla tradizione araba, anche se ha subito gli influssi della mediterranea, la gastronomia egiziana è molto speziata e saporita. L’usanza è quella di servire come antipasto i mezzes, che sono un gamma di differenti varietà di falafels, oppure polpette di ceci fritte, una crema di sesamo chiamata tehina, il purè di ceci detto hummus o anche delle verdure crude. Il piatto nazionale è il foul, che si prepara unendo delle fave stufate a cipolle, cumino e limone, ma molto famosa è anche la meloukhia, una zuppa che unisce l’erba omonima a peperone e aglio, generalmente servita con riso e pezzi di pollo. Altro piatto tipico è il kochari (riso, lenticchie e tagliatelle) accompagnato da cipolle fritte e peperoncino. A conclusione del pasto giungono i dolci di miele e olio più un carcadè (infuso di fiori di ibisco) caldo o freddo, o un caffè turco ahwua, generalmente servito zuccherato.
SHOPPING
La maggior parte delle persone che vanno in Egitto cadono nella tentazione di acquistare una o più statuette in basalto, alabastro o pietra saponaria raffiguranti gli antichi dei, o anche oggetti in cotone come tovaglie o turbanti, o ancora gli originali papiri di Assuan o degli istituti Dr. Ragab di Luxor. Sempre a Luxor si acquista il cartiglio con il nome scritto in geroglifici, mentre ad Assuan il suk (mercato pieno di negozi e botteghe in stradine intrecciate) offre la possibilità di acquistare ottime spezie. Infine Il Cairo, perfetta per oggetti in rame, altri intarsiati o fatti con vetro colorato.
STORIA
Con un bagaglio storico prestigioso che si snoda nell’arco di millenni, l’Egitto è da sempre un grande protagonista della scena politica, culturale ed economica dell’Africa arabizzata e del Vicino Oriente. Dopo l’invasione, la sconfitta e il ritiro dell’esercito napoleonico (1798-1799) il paese si distaccò dall’Impero Turco Ottomano in piena decadenza per entrare gradualmente nell’orbita delle potenze coloniali europee. Nel 1881 il Regno Unito e la Francia riuscirono ad estendere il loro controllo su alcuni apparati dirigenti statali e sul Canale di Suez, ma fu la Gran Bretagna ad occuparlo con le proprie truppe, rimanendovi indisturbata anche dopo il 1922, anno dell’indipendenza e della nascita del Regno Egiziano guidato dal re Fuad I. Si può tranquillamente parlare di controllo sulla vita pubblica locale da parte della Corona britannica almeno fino al colpo di stato dei Liberi Ufficiali avvenuto nel 1952.
Nel ’52 il generale Neghib e il colonnello Nasser presero il potere in Egitto senza spargere sangue. Essi deposero la dinastia regnante, proclamarono la nascita della repubblica e imposero il definitivo ritiro delle truppe europee dalla zona del Canale di Suez e dalle principali basi militari. La tensione ormai crescente tra il nuovo governo e gli anglo-francesi si aggravò nel ‘56, quando Nasser, eletto presidente della Repubblica, decise di nazionalizzare il Canale di Suez per sottrarlo definitivamente al controllo straniero. La situazione precipitò con lo scoppio, nello stesso anno, del primo conflitto diretto con Israele: contando sul sostegno delle forze anglo-francesi Israele occupò il Sinai e la punta del Canale di Suez, e il Cairo fu bombardata. Per evitare l’allargamento della guerra all’intera regione intervennero diplomaticamente Usa e Urss. Le truppe anti-egiziane si ritirarono e la zona passò sotto il controllo dell’Onu.
Il braccio di ferro con l’Occidente accrebbe enormemente il carisma e il potere di Nasser, tant’è che il presidente cominciò ad essere identificato come massimo esponente del mondo arabo. Egli nel ‘67 riuscì ad unire vari paesi musulmani in una coalizione anti-israeliana che accese la miccia della cosiddetta Guerra dei Sei Giorni, conclusasi con la grande vittoria degli ebrei e l’occupazione di Sinai, Golan, Cisgiordania e Canale di Suez.
La pesante situazione politica fu ereditata nel 1970 dal vice di Nasser, Sadat, il quale dopo aver intrapreso con la Siria l’ennesima guerra anti-israeliana, La Guerra del Kippur (‘73) inaugurò un nuovo corso all’insegna dell’apertura all’Occidente e soprattutto verso lo Stato ebraico. Questa inedita linea sfociò negli storici Accordi di Camp David (‘78) in cui l’Egitto riconobbe formalmente Israele e il suo diritto all’esistenza. Il drastico cambio di direzione di Sadat gli valse, tuttavia, l’acerrima ostilità di gran parte del mondo arabo e soprattutto dei gruppi fondamentalisti islamici. Gli stessi che nell’81 organizzarono l’attentato in cui perse la vita.
L’irruenza dei gruppi fondamentalisti in Egitto è stata inizialmente un grave problema anche per il successore di Sadat, Hosni Mubarak, la cui politica è da sempre improntata al prudente equilibrio tra Occidente e mondo arabo.
Dopo un trentennio di presidenza, continuamente reiterata grazie a opportune modifiche costituzionali, 18 giorni di imponenti proteste, accompagnate dall’uccisione di oltre 800 egiziani, costringono Ḥosnī Mubārak alle dimissioni l’11 febbraio 2011, lasciando il potere al Consiglio Supremo delle Forze Armate guidato dal Feldmaresciallo (Mushir) Moḥammed Ḥoseyn Ṭanṭāwī, in attesa delle elezioni presidenziali da cui sarebbe uscito vincitore nel 2012 Mohamed Morsi che il 3 luglio 2013 viene destituito da un colpo di Stato militare del generale ʿAbdel Fattāḥ al-Sīsī.
VISTI E VACCINAZIONI
Esistono due modalità per entrare in Egitto: 1) possesso di un passaporto con scadenza non inferiore a tre mesi dalla data di entrata. 2) possesso di carta d’identità valida per l’espatrio, con fotocopia della stessa e due foto tessera. Il visto d’entrata è comunque obbligatorio ed è rilasciato direttamente in aeroporto. Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie.
VALUTA
Nome Moneta: Sterlina Egiziana
Codice Moneta: EGP
1 Euro = 54,13 Sterline Egiziane
IL CAIRO
Il Cairo è la grande metropoli popolata da 20 milioni di abitanti che offre tantissime attrazioni culturali, storiche, di relax e divertimento. La parte vecchia della città si trova a sud, la parte islamica ad est, e il Nilo, che l’attraversa per circa 35 km, ad occidente. Non si può non visitare il Museo Egizio, la Cittadella del Saladino e la Moschea di Mohammed Alì; ma anche il bazar di Khan el Khalili e l’antica scuola coranica di Al Azhar.
GIZA, MEMPHIS E SAKKARA
Pur ospitando un’antica necropoli risalente all’inizio dell’Era dei Faraoni, Giza è famosa per la presenza delle grandi Piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, e per l’enigmatica Sfinge. Nei pressi del Cairo si distinguono altri luoghi di importanza archeologica come Memphis e Sakkara. La prima è sede di una grande necropoli che si estende per circa 19 miglia lungo la sponda occidentale del Nilo, la seconda è famosa per la piramide a gradoni: la più antica delle 97 piramidi d’Egitto.
LUXOR, KARNAK E TEBE
Spesso definita “il più grande museo all’aria aperta del mondo”, Luxor fa parte di un complesso archeologico di straordinario valore che si divide tra la città propriamente detta, sita sulla riva orientale del Nilo e sulle ceneri dell’antica città di Tebe, e il villaggio di Karnak che si trova più a sud, sulla riva occidentale del grande fiume. In questa zona è possibile osservare splendidi resti come quelli delle suggestive Valli dei Re e delle Regine, il tempio dedicato a Amon Ra, Mut e Khonsu o il maestoso tempio del dio Amon.
ASWAN (Assuan)
Aswan deve la sua fama alla creazione della grande diga da cui nasce il Lago Nasser, ma è anche la città del gigantesco obelisco incompiuto, del Museo Nubiano, di alcuni sarcofagi greco-romani, del grande Tempio di Philae e del Tempio dedicato alla dea Iside, uno dei maggiori luoghi di culto dell’antico Egitto. Il modo migliore per visitarla è mediante un’escursione in feluca (imbarcazione bassa e veloce con due alberi a vela latina).
ABU SIMBEL
Abu Simbel è nota soprattutto per il grande Tempio di Ramses II, un maestoso complesso che fu letteralmente spostato quando venne costruita la diga di Aswan, pur rispettando la stessa inclinazione che aveva nel sito originario. Nelle vicinanze troviamo il tempio della moglie Nefertari.
ALESSANDRIA
Seconda città dell’Egitto e maggior porto del paese, Alessandria possiede un’atmosfera riconducibile più al mondo mediterraneo che mediorientale; e per questo trasmette l’impressione di essere un “luogo a sé” rispetto al resto del paese. Fondata da Alessandro Magno, Alessandria custodisce interessanti monumenti greco-romani e cristiani (templi, catacombe, chiese copte) oltre alla grande biblioteca, da poco ricostruita.
EDFU E KOM OMBO
Edfu, città situata a circa 100 km a sud di Luxor, ospita un tempio risalente ad oltre 2000 anni fa che si distingue per essere tra i meglio conservati del paese. Stiamo parlando del tempio dedicato al dio Horus, il dio dalla testa di falco. Invece Kom Ombo è caratterizzata dal grande tempio di epoca tolemaica costruito su un’alta duna sovrastante il Nilo e dedicato a Sobek, il dio Coccodrillo e ad Haroesis, il dio dalla testa di sparviero.
LE OASI E IL DESERTO
Sono numerose in territorio egiziano le oasi nel cuore del deserto del Sahara: Baharia, Farafra, Dakhla, Kharga e al Fayoum, tutte nella regione che dal Cairo porta a Luxor. Esse un tempo erano piccoli bacini che offrivano refrigerio a chi viaggiava lungo le vie carovaniere, mentre oggi sono cittadine con importanti testimonianze risalenti a differenti epoche storiche: le mummie dorate di Baharia, i monumenti persiani di Kahrga, le incisioni rupestri di Dakhla; senza dimenticare gli insediamenti beduini di Farafra. Molto suggestiva anche l’oasi di Siwa, ai confini con la Libia: fu qui che, nel lontano 331 a.C., Alessandro Magno cercò risposte convincenti ai suoi dubbi consultando l’oracolo Amun.