Capitale: Dar Es Salaam – Sede Del Parlamento A Dodoma
Superficie: Totale 886.037 Km²
Popolazione: 52.554.628 Ab. (Stima 2017)
Lingua: Swahili, Inglese
Religione: Cristiana, Musulmana E Credi Animisti; A Zanzibar Musulmana Al 99%
Governo: Repubblica
Indipendenza: Ex Tanganika 9 Dicembre 1961 – Zanzibar 10 Dicembre 1963 / Entrambi Dal Regno Unito – Unificazione In Tanzania Il 26 Aprile 1964
Moneta: Scellino Tanzaniano
Fuso Orario: + 2 Con Ora Solare In Italia, +1 Con Ora Legale
Prefisso Telefonico: +255 – +7 Per Chiamate Da Kenya E Uganda
GEOGRAFIA
La Tanzania è il più esteso Stato dell’Africa orientale. Si trova poco al di sotto dell’Equatore, a sud di Kenya e Uganda, est di Congo, Ruanda e Burundi, nord di Malawi, Zambia e Mozambico e ovest dell’Oceano Indiano. La lunga Rift Valley corre proprio al centro del paese, creando formazioni geografiche particolari come il grande cratere di Ngorongoro e il Lago Tanganika, (condiviso con Repubblica Democratica del Congo, Burundi e Zambia) il più importante bacino del paese insieme al Lago Vittoria (che invece è il più grande del continente). La piana centrale raccoglie le più vaste savane di questa parte di continente, e il monte Kilimanjaro svetta con i suoi 5.890 m. Alla Tanzania appartengono anche le isole oceaniche di Zanzibar, Pemba e Mafia.
CLIMA
Le temperature sono condizionate dall’altitudine e variano quindi dal caldo umido della zona costiera al caldo secco delle pianure centrali. La stagione delle piogge va da febbraio a maggio, i mesi più caldi da ottobre a febbraio; il periodo maggio-ottobre è piuttosto umido e ha una temperatura media di 22°C. Discorso a parte, ovviamente, per il Kilimanjaro, dove la temperatura si abbassa con l’aumentare dell’altitudine.
POPOLAZIONE
La popolazione tanzaniana è concentrata prevalentemente nella capitale Dar es Salaam e ad Arusha, Zanzibar, Tanga e Mwanza; in misura minore nelle vastissime savane che coprono il paese da nord a sud. La maggioranza degli abitanti appartiene ad etnie di ceppo bantu; fra le etnie nilotiche troviamo i nomadi masai e i luo, entrambi presenti numerosi nel confinante Kenya. Ognuno di questi gruppi etnici parla lingue autoctone, ma prescindendo dall’uso corrente di arabo e indiano, la lingua nazionale rimane lo swahili, ufficiale insieme all’inglese. L’islam e l’Induismo sono le religioni più rilevanti, seguite dal Cristianesimo di confessione cattolica e protestante.
STORIA
Il processo di formazione della lingua swahili, che è alla base della cultura e dell’anima della Tanzania, è strettamente legato ai flussi migratori che circa 1.000 anni prima di Cristo modificarono la composizione etnico-culturale dell’entroterra e delle zone costiere. L’incontro, e in parte la fusione tra popolazioni bantu, gruppi di ceppo nilotico e genti originarie dell’Arabia e della Persia diede vita a questa lingua poliedrica. A partire dal ‘500 la Tanzania fu al centro delle mire espansionistiche dei portoghesi che si assicurarono il monopolio commerciale almeno fino alla fine del Settecento. Fu allora che mercanti arabi provenienti dall’Oman, guidati dal sultano Sayyd Said, si spinsero nell’entroterra abitato dai masai e assunsero il controllo effettivo di Zanzibar. L’isola fu trasformata in capitale del sultanato e centro di produzione di chiodi di garofano e olio di cocco.
Un secolo più tardi furono i tedeschi a imporre il proprio dominio su quello che chiamarono TanganyKa, innescando un processo di sviluppo delle principali infrastrutture e, contemporaneamente, amministrando il territorio col pugno di ferro, mediante un’intransigente politica sulla manodopera e l’imposizione della tassa sulle capanne. Conseguenza di questo approccio duro fu la violenta insurrezione detta dei Maji Maji del 1905.
La fine della Prima Guerra Mondiale e la disfatta germanica causarono il passaggio del TanganyKa ai britannici, i quali già dal 1890 controllavano Zanzibar. Come in altri territori africani, il protettorato inglese fu all’insegna dell’Indirect Rule. Nel ’29 nasceva l’Associazione Africana, ribattezzata nel ‘48 Tanganyika African Association (Taa) e sei anni più tardi, per merito del nuovo leader Julius Nyrere, in Tanganyka African National Union (Tanu) che divenne la formazione politica di riferimento degli indipendentisti tanzaniani. Tra il ’61 e il ’64 sia il Tanganyka che Zanzibar ottennero l’indipendenza. Nel primo caso per merito del Tanu e del carisma di Nyrere, proclamato subito presidente del Tanganyka, e a Zanzibar per l’azione rivoluzionaria dell’Afro Shirazi Party (Asp) che consegnò momentaneamente il potere al Revolutionary Council guidato da Abeid Karume. Il 26 aprile ‘64 Nyrere e Karume dichiaravano la fusione tra le due entità statali nella nuova Repubblica Unita di Tanzania e il sodalizio tra Tanu e Asp, trasformati nel partito Chama Cha Mapinduzi (Ccm) che è ancor oggi alla guida del paese.
Tra il ‘67 e l’85 la Tanzania fu teatro dell’esperimento socialista voluto da Nyrere, materializzatosi nell’applicazione di provvedimenti quali la nazionalizzazione dell’economia e la redistribuzione della ricchezza, partendo da una tassazione delle classi più abbienti. Ma a causa di fattori interni e contingenze internazionali non favorevoli, il socialismo di Nyere fallì, e il suo successore, Ali Hassan Mwinyi, decise al contrario di puntare sulla “ricetta” liberista per innescare lo sviluppo, ottenendo però scarsi risultati. L’apertura al multipartitismo dei primi anni ’90 creò nella parte continentale della Tanzania le premesse per l’ulteriore affermazione del Ccm, guidato da Benjamin Mkapa, mentre sulle isole di Zanzibar e Pemba fu sinonimo di scontri, motivati dalle accuse di macchinazioni elettorali ai danni del presidente Karume. Le elezioni nazionali del 2005 sono state vinte da Jakaya Kikwete, nuovo esponente del Ccm e artefice di una profonda ristrutturazione dell’apparato burocratico-amministrativo, nonché dell’apertura del sistema politico alle donne e di riforme per lo sviluppo dell’economia. Nel 2015 si tenero nuovo elezioni e oggi il Presidente è John Magufuli.
VISTI E VACCINAZIONI
È necessario il visto d’ingresso. Nessuna vaccinazione obbligatoria, ma si consiglia la profilassi antimalarica.
VALUTA
Nome Moneta: ScellinoTanzaniano
Codice Moneta: TZS
1 Euro = 2651.14 ScellinoTanzaniano