Capitale: Dakar
Superficie: Totale 196.190 Km²
Popolazione: 15.256.346 Ab. (Stima 2017)
Lingua: Francese (Ufficiale) Wolof, Pulaar, Diola, Mandingo, Serer
Religione: Musulmana (94%) Cristiana (5%) Culti Locali (1%)
Governo: Repubblica
Costituzione: 7 Gennaio 2001
Indipendenza: 4 Aprile 1960 Dalla Francia
Moneta: Franco Cfa
Fuso Orario: -1 Con Ora Solare In Italia, -2 Con Ora Legale
Prefisso Telefonico: +221
GEOGRAFIA
Il Senegal si trova proprio nella zona di confine tra fascia saheliana e tropici. La sua superficie, compresa tra Mauritania (nord) Mali (est) Guinea e Guinea-Bissau (sud) e Gambia (enclave di 480 km all’interno del Senegal) è completamente piatta e piuttosto difforme. Abbiamo un nord desertico, un centro diviso in tipica savana brulla e, procedendo in direzione del delta del fiume Saloum, grandi spazi verdi; e un sud tipicamente tropicale, con foreste e fiumi. Le coste, concentrate nella parte occidentale del paese, hanno la classica fisionomia piatta oceanica, con l’eccezione della zona in corrispondenza di Dakar dove appaiono più frastagliate. La punta di Les Almadies corrisponde al luogo geografico più a occidente dell’Africa.
CLIMA
In Senegal l’inverno corrisponde alla stagione secca (da ottobre a giugno) ed è caratterizzata da giornate calde e serate piuttosto fresche, con temperatura dell’acqua tutt’altro che elevata. L’estate è invece la stagione delle piogge (da luglio a settembre): temperature elevate, forte umidità, piogge mai molto forti alternate a cielo limpido e acqua molto calda.
POPOLAZIONE
La maggior parte della popolazione senegalese vive a Dakar, il resto si divide tra le città di Saint Louis, Ziguinchor, Kaolak, Djourbel e Tambacounda. Il paese è popolato da una decina di etnie, compresi i wolof, che sono i più popolosi, i serer, diola, peul e mandinka; questo spiega il motivo per cui dopo il francese, che è la lingua ufficiale, quella wolof è la più usata tra le sei lingue comunemente parlate. L’Islam è praticato dalla grande maggioranza della popolazione, seguito dal Cristianesimo e una piccola percentuale di animisti. Ma bisogna tener conto che in Senegal, come nel resto dell’Africa occidentale, quando si parla di religione i dati ufficiali non rispecchiano fedelmente la realtà, perché qui è molto forte il sincretismo tra religioni monoteiste e credenze locali.
STORIA
La storia del Senegal fino all’arrivo degli europei è legata agli imperi islamizzati dell’Africa occidentale: il regno del Tekrur, nato nel basso Senegal dall’insediamento dei fulbe, il Serer, risultato della migrazione nella zona costiera del popolo sereer, l’Impero del Gran Jolof, fondato dai wolof, l’Impero del Mali, e poi, quando i portoghesi erano già arrivati, i vari regni protagonisti della storia locale del Cinquecento.
Essendo una base commerciale strategica, e soprattutto il crocevia della tratta intercontinentale di schiavi, il Senegal si ritrovò ben presto al centro delle mire espansionistiche delle potenze europee. Inglesi, olandesi e francesi rivaleggiarono con i portoghesi per acquisire il totale controllo dell’area, ma furono quest’ultimi ad avere la meglio: nel 1634 i francesi ottennero il monopolio nel commercio di esseri umani e nel 1783 il Trattato di Versailles sancì il definitivo passaggio del Senegal sotto la protezione di Parigi. Nel periodo compreso tra l’inizio della tratta e l’abolizione della schiavitù (1848) circa dieci milioni tra donne e uomini furono strappati dalle loro terre e inviati nelle piantagioni di Stati Uniti, Caraibi e Centro-Sud America. Grande punto di smistamento divenne l’isola di Gorée, a largo delle coste senegalesi. Definita la colonizzazione francese del Senegal alla Conferenza di Berlino (1884-1885) fu fondata la città di Dakar, che da sede del governo locale si trasformò poi nella capitale di tutta l’Africa Occidentale Francese (Aof).
Solo i grandi cambiamenti provocati dalla Seconda Guerra Mondiale favorirono un sostanziale ammorbidimento della Francia nei rapporti con l’Aof e solo con l’avvento di Charles De Gaulle e il referendum che interessò l’Africa francese nel ’58, la causa indipendentista poté fare dei passi da gigante.
Proprio a cavallo tra anni ’50 e ‘60 emerse in Senegal una figura di spicco come Léopold Sédar Senghor, politico e poeta che generò il concetto di “negritudine”, e anche colui che spinse per la nascita di una federazione tra Senegal e Sudan francese (corrispondente a quello che oggi chiamiamo Mali) denominata Federazione del Mali. Il 4 aprile del ‘60 la federazione proclamò la propria indipendenza dalla Francia, ma nonostante i buoni propositi il sodalizio durò solo qualche mese. Non appena si palesarono le grandi divisioni tra le due entità, il Senegal si distaccò (20 aprile ‘60) e Senghor fu proclamato primo presidente. La politica di Senghor fu una politica dal polso duro con i partiti d’opposizione, all’insegna della salvaguardia dei rapporti con l’ex madrepatria e del recupero delle radici africane.
L’epoca Senghor terminò con le sue dimissioni (‘80) e l’avvento di Abdou Diouf, rimasto in carica per vent’anni. In questo lungo lasso di tempo il Senegal ha affrontato rilevanti problemi economici come il calo della produzione agricola, lo scarso sviluppo industriale, la svalutazione della moneta, l’assenza di autonomia finanziaria e la conseguente crescita del debito estero; ma anche difficoltà politiche: contrasti con la Mauritania, separatismo nella regione della Casamance e crescita dell’opposizione interna sfociata nella rivolta di Dakar (‘94) e nell’arresto del leader Abdoulaye Wade. Le elezioni del 2000 hanno segnato la fine del predominio socialista, data la vittoria dell’opposizione incarnata proprio da Abdoulaye Wade e dal suo Partito Democratico Senegalese (Pds). Vittoria ripetuta due anni dopo, grazie alla coalizione Sopi (Cambiamento) formata da Partito Democratico e Lega Democratica- Movimento per un Partito Laburista. Oggi il Presidente è Macky Sall.
VISTI E VACCINAZIONI
Non è richiesto alcun visto d’entrata per turismo fino a 90 giorni. Nessuna vaccinazione obbligatoria ma consigliata la profilassi antimalarica.
VALUTA
Nome Moneta: Franco Cfa
Codice Moneta: Xof
1 Euro = 655.9570 Franco Cfa
Capitale: Bissau
Superficie: Totale 36.130 Km²
Popolazione: 2.006.310 Ab.
Lingua: Portoghese (14%, Ufficiale), Creolo-kriol (44%) Altre Lingue Minori Locali
Religione: Animista (45%), Musulmana (40%), Cristiana (15%)
Governo: Repubblica
Indipendenza: 4 Aprile 1960
Ingresso Onu: 24 Settembre 1973
Moneta: Franco Cfa
Fuso Orario: -1 Con Ora Solare In Italia, -2 Con Ora Legale
Prefisso Telefonico: +245
GEOGRAFIA
Stato dell’Africa occidentale tra i più piccoli del continente, confina con il Senegal a nord, con la Guinea a sud e a est e con l’Oceano Atlantico ad ovest. Al largo della capitale, Bissau, è situato l’arcipelago delle isole Bijagos, composto da centinaia di isole di varie dimensioni, molte delle quali disabitate. Quasi l’intero territorio della Guinea-Bissau è pianeggiante ed esposto quotidianamente al flusso e riflusso delle maree che si spingono fino a 100 km nell’entroterra. Nella parte sud-orientale del Paese, l’altopiano del Fouta Djallon si innalza fino a circa 180 m. Le colline di Boé si estendono dai versanti occidentali del Fouta Djallon fino al bacino del Corubal e alla pianura di Gabú.
CLIMA
La Guinea-Bissau ha un clima generalmente tropicale influenzato dalla zona di convergenza intertropicale, una fascia di convergenza degli alisei che circonda la Terra in prossimità dell’Equatore. Vi sono due stagioni pronunciate: la stagione delle piogge, calda, che generalmente dura da giugno a novembre, e la stagione arida, anch’essa calda. Aprile e maggio sono i mesi più caldi, e le temperature possono raggiungere i 32 °C. In Guinea-Bissau le precipitazioni non variano molto in base all’elevazione, ma tra regioni costiere e interne, dove l’interno è influenzato dal clima tropicale della savana, che presenta maggiori variazioni riguardo a precipitazioni e temperatura.
POPOLAZIONE
La popolazione della Guinea-Bissau è alquanto eterogenea per lingue, etnie e costumi. La distribuzione delle etnie è la seguente: a nord e a nord-est vi sono genti parlanti fula (20%) e mandinka (13%), i balanta (30%) e i papel (7%) abitano invece le regioni costiere meridionali, mentre al centro e nelle zone costiere settentrionali vivono i manjaco (14%) e i mancanha. I mestiços, vale a dire i mulatti, sono circa l’1%. Gli europei, soprattutto portoghesi, rappresentano invece solo lo 0,06% della popolazione: ciò è dovuto all’esodo dei coloni portoghesi in seguito all’indipendenza del paese.
STORIA
L’attuale territorio della Guinea-Bissau coincideva un tempo con il regno di Gabù, a sua volta parte dell’Impero del Mali; gli ultimi resti di questo regno sopravvissero fino al XVIII secolo. Sebbene le coste e le rive dei fiumi siano state tra le prime terre ad essere colonizzate dal Portogallo, che le sfruttò per procurarsi schiavi dai mercanti arabi sin dal XVII secolo, le zone più interne rimasero inesplorate sino al XIX secolo.
La Guinea-Bissau cominciò la lotta per l’indipendenza nel 1956, anno in cui il PAIGC (Partido Africano da Independência da Guiné e Cabo Verde) riuscì, in seguito ad una ribellione armata, a consolidare le proprie posizioni nel paese. Entro il 1973, pressoché tutta la Guinea-Bissau era nelle mani del PAIGC. L’indipendenza fu dichiarata unilateralmente il 24 settembre del 1973 e riconosciuta nel novembre dello stesso anno dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il Portogallo riconobbe l’indipendenza dell’ormai ex colonia in seguito al colpo militare con cui culminò la Rivoluzione dei garofani portoghese.
La Guinea-Bissau fu poi governata da un consiglio rivoluzionario sino al 1984. Nel 1994 si tennero le prime elezioni multi-partitiche. Nel 1998 una sollevazione dell’esercito portò alla caduta del presidente Vieira, facendo precipitare il paese nella guerra civile. Nel 2000 Kumba Ialá fu eletto presidente. Nel settembre 2003, tuttavia, un nuovo colpo di Stato portò all’arresto, da parte dei militari, di Ialá, definito “incapace di risolvere i problemi del paese”. Dopo numerosi rinvii, le elezioni legislative furono finalmente tenute nel marzo del 2004. Nel giugno 2005 si tennero nuove elezioni presidenziali, le prime dopo la caduta di Ialá, il quale si ripresentò come candidato del PRS, sostenendo di essere il legittimo presidente del paese. A vincere fu invece il candidato del PAIGC João Bernardo Vieira, il presidente deposto nel 1998. Il 2 marzo 2009 il Presidente Vieira è stato ucciso in un attentato da militari vicini al capo di stato maggiore dell’esercito Tagme Na Waie, precedentemente morto in un attentato dinamitardo. Il 1º aprile 2010 il premier Gomes Jr. viene arrestato dai militari. Il nuovo presidente, Malam Bacai Sanhá, al potere dal luglio 2009, muore a Parigi il 9 gennaio 2012. Il 13 aprile 2012 avviene un colpo di Stato da parte dei militari. Dopo vari presidenti ad interim, le elezioni del 2014 hanno eletto Presidente Josè Mario Vaz.
VISTI E VACCINAZIONI
Necessario il visto d’entrata nel paese e il passaporto in corso di validità almeno 6 mesi dalla data di arrivo. Vaccinazione contro la febbre gialla obbligatoria; consigliata la profilassi antimalarica.
VALUTA
Nome Moneta: Franco Cfa
Codice Moneta: Xof
1 Euro = 655.9570 Franco Cfa