Capitale: Brazzaville
Superficie: Totale 342.000 Km²
Popolazione: 5.125.821000 Ab. (Stima 2016)
Lingua: Francese (Ufficiale) Lingala, Kikongo, Dialetti Locali
Religione: Cristiana (50%) Culti Animisti (48%) Musulmana (2%)
Governo: Repubblica
Indipendenza: 15 Agosto 1960 Dalla Francia
Moneta: Franco Cfa
Fuso Orario: 0 Con Ora Solare In Italia, -1 Con Ora Legale
Prefisso Telefonico: +242
GEOGRAFIA
La Repubblica del Congo si trova nella parte centro occidentale dell’Africa subsahariana, a cavallo dell’Equatore, e confina a nord con il Camerun e la Repubblica Centrafricana, a est e a sud con la Repubblica Democratica del Congo, a sud con l’enclave angolana di Cabinda e a ovest col Gabon. A sud ovest il paese si affaccia sul Golfo di Guinea. Il suo territorio è formato da una fascia costiera pianeggiante che, procedendo verso l’interno, lascia spazio ad alture destinate a trasformarsi in altipiani ricoperti di foreste tropicali. Il fiume Congo è il secondo al mondo per portata d’acqua dopo il Rio delle Amazzoni.
CLIMA
Le condizioni climatiche sono quelle tipiche di un paese equatoriale: caldo e umidità costanti, con temperature medie che oscillano tra i 25 e i 29°C; una lunga stagione delle piogge da ottobre ad aprile e una secca in luglio e agosto.
POPOLAZIONE
La maggioranza della popolazione del Congo vive nelle aree urbanizzate della parte sud occidentale: Brazzaville, Pointe-Noire e i piccoli villaggi che si trovano lungo la linea ferroviaria Chemin de fer Congo-Océan. Le etnie prevalenti sono, nell’ordine, kongo, teke e m’bochi, seguite da punu, sangha, maka, più una piccola percentuale di pigmei e bianchi d’origine francese. Proprio il francese è la lingua ufficiale, affiancata da una miriade di lingue bantu tra cui il kikongo e il lingala. Cristianesimo e credi animisti sono praticati da quasi tutta la popolazione, con un rapporto pressoché paritetico, e l’Islam è presente con solo il 2% di fedeli.
STORIA
Fino all’avvento degli europei la zona dove oggi si trova la Repubblica del Congo è stata appannaggio delle popolazioni bantu. Esse videro nella collaborazione con i portoghesi un’ottima opportunità di profitto, per questo, se si eccettuano le ribellioni seicentesche organizzate dai movimenti messianici, i lusitani non riscontrarono grandi difficoltà ad accaparrarsi il monopolio nel commercio locale di schiavi. Nella seconda metà dell’800 la regione entrò ufficialmente nella sfera d’interesse francese, per finire rapidamente nelle mani di alcune compagnie concessionarie che, prive di qualsiasi scrupolo, impiegarono brutalmente la popolazione nello sfruttamento selvaggio delle risorse naturali. Entrato nel 1910 nell’Africa Equatoriale Francese (Aef) il territorio congolese fu reso più accessibile mediante la costruzione della linea ferroviaria che collegava Brazzaville (capitale dell’Aef) al porto di Point-Noire.
Nel bel mezzo del turbine della Seconda Guerra Mondiale la Francia fu costretta ad allentare la morsa sul Congo, come sulle altre colonie africane, attuando una serie di riforme che prevedevano il decentramento di alcuni poteri, l’abolizione dei lavori forzati e l’elezione d’assemblee locali. Il tutto preparò il terreno all’indipendenza, raggiunta il 15 agosto ‘60 con la proclamazione della nascita della Repubblica del Congo e l’elezione presidenziale dell’ex prete cattolico Fulbert Youlou.
L’epoca post-coloniale fu segnata da tensioni etniche e politiche, disorganizzazione generale, grave crisi economica e una prevedibile instabilità politica, che nel ‘68 sfociò nell’ennesimo colpo di stato, questa volta di stampo socialista. Dall’avvento del capitano Marien Ngouabi fino al ‘91, passando per l’interregno del colonnello Joachin Yhombi-Opango e del generale Denis Sassou Nguesso, il Congo fu a tutti gli effetti una Repubblica Popolare politicamente ed economicamente affiancata all’Unione Sovietica. Solo il cambiamento epocale dovuto al crollo dell’Urss, sommato ai fallimenti nazionali del socialismo e all’aumento dell’opposizione, costrinsero Denis Sassou Nguesso a ripristinare il sistema multipartitico, ristabilendo il nome di Repubblica del Congo e organizzando libere elezioni; vinte poi da Pascal Lissouba. In breve il paese piombò nel mezzo di una violenta guerra civile tra i sostenitori di Lissouba, di Nguesso e del nuovo leader dell’opposizione, Bernard Kolelas, che provocò l’esodo ci centinaia di migliaia di persone nella vicina Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire). Dopo momentanee tregue e la formazione di deboli governi di transizione nel ‘99 si giunse alla firma del cessate il fuoco, seguito dalla Conferenza Nazionale di Brazzaville in cui si incontrarono i capi delle forze politiche in contrasto per avviare un progetto di riconciliazione nazionale.
Il XXI secolo del Congo si apriva quindi all’insegna di un tentativo di ritorno alla normalità, grazie anche alla concessione di prestiti internazionali e l’attuazione di riforme economiche volte alla stabilizzazione del paese. Sul fronte politico, invece, nel 2002 veniva approvata la nuova Costituzione e le elezioni politiche segnavano il ritorno di Nguesso. Oggi le priorità del governo sono rivolte alla sconfitta della diffusa corruzione e alla risoluzione dei rilevanti problemi economici.
VISTI E VACCINAZIONI
Necessario il visto d’ingresso da richiedere all’Ambasciata, più la vaccinazione contro la febbre gialla. Consigliata la profilassi antimalarica.
VALUTA
Nome Moneta: Franco Cfa
Codice Moneta: XAF
1 Euro = 655.9570 Franco Cfa
Capitale: Bangui
Superficie: Totale 622.984 Km²
Popolazione: 4.594.621 Ab. (2016)
Lingua: Francese (Ufficiale) Sangho (Lingua Franca E Ufficiale) Dialetti Tribali
Religione: Cristiana, Musulmana, Culti Animisti
Governo: Repubblica
Indipendenza: 13 Agosto 1960 Dalla Francia
Moneta: Franco Cfa
Fuso Orario: 0 Con Ora Solare In Italia, -1 Con Ora Legale
Prefisso Telefonico: +236
GEOGRAFIA
Il territorio della Repubblica Centrafricana è formato da un vasto altopiano con altitudine compresa tra 600 e 800 m, il quale separa il fiume Congo del Lago Ciad. I punti più alti si trovano in corrispondenza del massiccio dei Bongo (nord est) del massiccio di Tondou (est) e del massiccio di Yadé (ovest); qui si trova la cima più alta: il monte Ngaoui con i suoi 1.420 m. I principali fiumi sono l’Ubangi, il Chari e il Labaye.
CLIMA
Il clima è di tipo equatoriale con notevoli differenze regionali. Le piogge si concentrano tra aprile e novembre, e a sud cadono con un’intensità due volte superiore rispetto al nord. Le temperature medie si aggirano tra i 26 e i 27°C.
POPOLAZIONE
Nonostante la popolazione urbana appaia in costante crescita, la percentuale che vive nelle aree rurali rimane nettamente prevalente; e la densità è superiore nelle regioni occidentali del paese. I gruppi etnici sono vari ma tutti riconducibili ai ceppi bantu e sudanese. Da tempi antichissimi la comunicazione tra differenti etnie avviene mediante la lingua sango, da sempre usata a scopo commerciale. La lingua ufficiale è comunque il francese. Dal punto di vista religioso prevalgono i cristiani (51%) sugli animisti (34%) e i musulmani (15%).
STORIA
La storia pre-coloniale di questo paese ci racconta dello splendore di una civiltà antichissima, più antica di quella egizia, e del susseguirsi nei secoli di vari sultanati, regni e imperi. L’Impero di Kanem-Bornu, il Regno di Ouaddai e il Regno di Baguirmi sono solo un esempio. L’insediamento dei pigmei, poi l’arrivo di commercianti arabi ed europei che fecero dell’Oubangui-Chari uno snodo per la vendita e l’acquisto di schiavi, aprirono la strada alla migrazione delle etnie africane zande, banda e baya-mandjia, e poi, tra 1885 e ’89, all’arrivo massiccio degli europei. I francesi nel giro di poco più di un decennio trasformarono questa regione in una loro colonia, ma trovando difficoltosa la gestione del territorio e lo sfruttamento delle sue risorse decisero di affidarla a compagnie private in cambio di percentuali sui guadagni. Dal canto loro le compagnie usarono la totale autonomia per ottenere il massimo profitto possibile, senza disdegnare trattamenti schiavistici a discapito della popolazione locale.
Sulla scia dei primi moti anti-coloniali scoppiati negli anni Venti e Trenta, nacque il movimento nazionalista Mouvement d’Evolution Sociale de l’Afrique Noire di Barthélemy Bocanda, il quale, però, cominciò ad affermarsi solo negli anni Cinquanta, parallelamente a quel processo riformista dell’Aef (Africa Equatoriale Francese) che sfociò nell’indipendenza di tutti i paesi membri. Pertanto, nel 1958 Bocanda assumeva la carica di capo del governo della neonata Repubblica Centrafricana, ma l’improvvisa e misteriosa morte dopo appena un anno d’insediamento spianò la strada al cugino David Dacko, che governò in modo dittatoriale e repressivo fino al colpo di stato (‘65) del colonnello Jean Bédel Bokassa.
La feroce dittatura militare di Bokassa fu all’insegna dello sfrenato culto della personalità, al punto che nel ‘76 egli trasformò la Repubblica Centrafricana in un impero e si fece nominare imperatore col nome di Bokassa I.
Dopo la defenestrazione dell’imperatore per mano dell’ex presidente Dacko, tra l’81 e l’86 il paese passò al generale André Kolingba. Nonostante le promesse di ritorno alle libertà democratiche Kolingba rimase indisturbato al vertice delle istituzioni ben oltre il suo mandato, giungendo fino al ‘92. In quell’anno il generale, nonché fondatore del nuovo partito Rassemblement Démocratique Centrafricain (Rdc) fu costretto dalle schiaccianti pressioni internazionali ad indire libere elezioni. Ma la vittoria di Ange-Félix Patassé e del suo partito, il Movimento per la Liberazione del Popolo Centrafricano, segnò l’inizio di una fase politica ancor più instabile per la Repubblica Centrafricana, una fase fatta di epurazioni, libertà e diritti civili non rispettati anche se costituzionalmente garantiti (la Costituzione fu promulgata nel ‘95) e rivolte sedate grazie all’intervento dei paesi vicini e alle forze dell’Onu. L’episodio più grave fu il golpe del 2002, domato solo per merito delle truppe congolesi e libiche e seguito da una feroce campagna di vendetta che finì per coinvolgere anche la popolazione. Il responsabile del tentativo di colpo di stato, il generale Francois Bozizé, non si diede per vinto, e lo stesso anno approfittò della momentanea assenza del presidente per una nuova azione armata. Bozizé prese il controllo del paese, sospese la Costituzione, sciolse il Parlamento e tre anni più tardi vinse anche le elezioni politiche, considerate valide dalla comunità internazionale. Nel 2013 Bozizé è stato costretto alla fuga dai ribelli Seleka, dando inizio a un periodo molto travagliato. Dal 2015 è Presidente Faustin-Archange Touaderà, ma la situazione nel paese resta piuttosto instabile.
VISTI E VACCINAZIONI
Necessario il visto d’ingresso e la vaccinazione contro la febbre gialla. Consigliata la profilassi antimalarica.
VALUTA
Nome Moneta: Franco Cfa
Codice Moneta: XAF
1 Euro = 655.9570 Franco Cfa